Mi apoyo al arzobispo de Recife y unas preguntas a monseñor Fisichella

Este post va a ser escueto y bastante “sistemático". Empiezo por recordar los hechos:

1- Un adulto viola a una niña de 9 años, de la cual era el padrastro, y la deja embarazada de gemelos.

2- La madre de la niña decide que se le practique un aborto.

3- Unos médicos le practican el aborto, lo cual da como resultado la muerte de los dos seres humanos que estaban desarrollándose en el cuerpo de la niña.

4- El arzobispo de Recife, monseñor José Cardoso Sobrinho, se limita a recordar la enseñanza de la Iglesia sobre el aborto y de señalar cuál es la pena canónica para los que practican el aborto o son parte esencial para la comisión del mismo. Él no excomulga a nadie, pues la pena de excomunión por aborto es automática. De hecho, en una nota del arzobispado de Recife se advierte que la pena de excomunión tiene como fin el provocar la conversión del que es objeto de dicho acto disciplinar.

5- Se monta un escándalo mediático en contra del arzobispo de Recife. Primero en Brasil pero luego en todo el mundo.

6- Ni más ni menos que el Presidente de la Pontificia Academia para la Vida, monseñor Fisichella, se permite unirse a la campaña contra el arzobispo de Recife. En un artículo publicado en L´Osservatore romano, le dice lo siguiente a la niña:

“Son otros los que merecen la excomunión y nuestro perdón, no los que te han permitido vivir y los que te ayudarán a recuperar la esperanza y la confianza". Y también afirma que “el arzobispo de Recife se ha apresurado a declarar la excomunión para los médicos que la han ayudado a interrumpir el embarazo".

Bien, hasta ahí los hechos. Ahora mi “opinión":

1- Expreso mi total apoyo a monseñor Cardoso Sobrinho. Ha hecho lo que tenía que hacer. Recordar la enseñanza de la Iglesia sobre el aborto, lo cual incluye casos tan “extremos” como el que nos ocupa.

2- Expreso mi total adhesión a la propia doctrina de la Iglesia sobre el aborto y a la necesidad de imponer una pena canónica tan grave como la excomunión. Ni siquiera el hecho de que la vida de la madre corra peligro puede justificar la eliminación de la vida humana que se forma en su seno. La ciencia tiene hoy la posibilidad de preservar la vida de ambos en la práctica totalidad de los casos.

3- Quiero hacer a monseñor Fisichella las preguntas siguientes:

a) Cuando usted le dice a la niña que no merece la excomunión los que le han permitido vivir, ¿se refiere a los médicos que le han practicado el aborto? Si la respuesta es sí, ¿está usted diciendo que ellos han hecho bien al practicar el aborto, pues el mismo habría permitido vivir a esa niña? Si la respuesta es sí, ¿quiere usted decir que el aborto está justificado cuando hay un peligro de la muerte de la madre? ¿quiere usted decir que no sabe que hay casos de niñas que han pasado por embarazos y han sobrevivido tanto la madre como el hijo?

b) Cuando usted dice que el arzobispo de Recife se ha apresurado a declarar la excomunión de los médicos que han eliminado las dos vidas en el seno de la niña de 9 años, ¿quiere usted decir que un arzobispo puede pasar por alto lo que dice el Código de Derecho Canónico acerca del aborto? ¿quiere usted decir que le gustaría que el propio Código cambiara, de forma que no recayera la excomunión sobre los médicos que provocan el aborto en casos como el de esta niña? Es más, ¿ha hablado con monseñor Cardoso para recabar su parecer antes de criticarle de forma pública y notoria en el diario oficial del Vaticano?

Es que claro, usted no es un señor que pasaba por ahí y ha dado su opinión. No, usted es ni más ni menos que la voz más autorizada de la Iglesia, tras el Papa y la Congregación para la Doctrina de la Fe, en la cuestión de la dignidad de TODA vida humana desde su concepción hasta la muerte natural, lo cual incluye también la vida de los dos seres humanos que han sido liquidados por los médicos brasileños que han practicado ese aborto.

Sé que son preguntas sin respuesta, porque no creo que monseñor Fisichella las lea y aunque fuera así, no me va a responder precisamente a mí. Pero en todo caso, ahí quedan.

También queda mi estupor por lo que está sucediendo en la Iglesia en los últimos meses. Y por último quede claro mi más sincero apoyo al Papa Benedicto XVI, que debe de estar al borde del colapso emocional al ver lo que está pasando.

Luis Fernando Pérez Bustamante

97 comentarios

  
tänkare
Dalla parte
della bambina brasiliana

di Rino Fisichella
Arcivescovo presidente
della Pontificia Accademia per la Vita
Il dibattito su alcune questioni si fa spesso serrato e le differenti prospettive non sempre permettono di considerare quanto la posta in gioco sia veramente grande. È questo il momento in cui si deve guardare all'essenziale e, per un attimo, lasciare in disparte ciò che non tocca direttamente il problema. Il caso nella sua drammaticità è semplice. C'è una bambina di soli nove anni - la chiameremo Carmen - che dobbiamo guardare fisso negli occhi senza distrarre lo sguardo neppure un attimo, per farle capire quanto le si vuole bene. Carmen, a Recife, in Brasile, viene violentata ripetutamente dal giovane patrigno, rimane incinta di due gemellini e non avrà più una vita facile. La ferita è profonda perché la violenza del tutto gratuita l'ha distrutta dentro e difficilmente le permetterà in futuro di guardare agli altri con amore.
Carmen rappresenta una storia di quotidiana violenza e ha guadagnato le pagine dei giornali solo perché l'arcivescovo di Olinda e Recife si è affrettato a dichiarare la scomunica per i medici che l'hanno aiutata a interrompere la gravidanza. Una storia di violenza che, purtroppo, sarebbe passata inosservata, tanto si è abituati a subire ogni giorno fatti di una gravità ineguagliabile, se non fosse stato per lo scalpore e le reazioni suscitate dall'intervento del vescovo. La violenza su una donna, già grave di per sé, assume una valenza ancora più deprecabile quando a subirla è una bambina, con l'aggravante della povertà e del degrado sociale in cui vive. Non c'è linguaggio corrispondente per condannare tali episodi, e i sentimenti che ne derivano sono spesso una miscela di rabbia e di rancore che si assopiscono solo quando viene fatta realmente giustizia e la pena inflitta al delinquente di turno ha certezza di essere scontata.
Carmen doveva essere in primo luogo difesa, abbracciata, accarezzata con dolcezza per farle sentire che eravamo tutti con lei; tutti, senza distinzione alcuna. Prima di pensare alla scomunica era necessario e urgente salvaguardare la sua vita innocente e riportarla a un livello di umanità di cui noi uomini di Chiesa dovremmo essere esperti annunciatori e maestri. Così non è stato e, purtroppo, ne risente la credibilità del nostro insegnamento che appare agli occhi di tanti come insensibile, incomprensibile e privo di misericordia. È vero, Carmen portava dentro di sé altre vite innocenti come la sua, anche se frutto della violenza, e sono state soppresse; ciò, tuttavia, non basta per dare un giudizio che pesa come una mannaia.
Nel caso di Carmen si sono scontrate la vita e la morte. A causa della giovanissima età e delle condizioni di salute precarie la sua vita era in serio pericolo per la gravidanza in atto. Come agire in questi casi? Decisione ardua per il medico e per la stessa legge morale. Scelte come questa, anche se con una casistica differente, si ripetono quotidianamente nelle sale di rianimazione e la coscienza del medico si ritrova sola con se stessa nell'atto di dovere decidere cosa sia meglio fare. Nessuno, comunque, arriva a una decisione di questo genere con disinvoltura; è ingiusto e offensivo il solo pensarlo.
Il rispetto dovuto alla professionalità del medico è una regola che deve coinvolgere tutti e non può consentire di giungere a un giudizio negativo senza prima aver considerato il conflitto che si è creato nel suo intimo. Il medico porta con sé la sua storia e la sua esperienza; una scelta come quella di dover salvare una vita, sapendo che ne mette a serio rischio una seconda, non viene mai vissuta con facilità. Certo, alcuni si abituano alle situazioni così da non provare più neppure l'emozione; in questi casi, però, la scelta di essere medico viene degradata a solo mestiere vissuto senza entusiasmo e subito passivamente. Fare di tutta un'erba un fascio, tuttavia, oltre che scorretto sarebbe ingiusto.
Carmen ha riproposto un caso morale tra i più delicati; trattarlo sbrigativamente non renderebbe giustizia né alla sua fragile persona né a quanti sono coinvolti a diverso titolo nella vicenda. Come ogni caso singolo e concreto, comunque, merita di essere analizzato nella sua peculiarità, senza generalizzazioni. La morale cattolica ha principi da cui non può prescindere, anche se lo volesse. La difesa della vita umana fin dal suo concepimento appartiene a uno di questi e si giustifica per la sacralità dell'esistenza. Ogni essere umano, infatti, fin dal primo istante porta impressa in sé l'immagine del Creatore, e per questo siamo convinti che debbano essergli riconosciuti la dignità e i diritti di ogni persona, primo fra tutti quello della sua intangibilità e inviolabilità.
L'aborto provocato è sempre stato condannato dalla legge morale come un atto intrinsecamente cattivo e questo insegnamento permane immutato ai nostri giorni fin dai primordi della Chiesa. Il concilio Vaticano ii nella Gaudium et spes - documento di grande apertura e accortezza in riferimento al mondo contemporaneo - usa in maniera inaspettata parole inequivocabili e durissime contro l'aborto diretto. La stessa collaborazione formale costituisce una colpa grave che, quando è realizzata, porta automaticamente al di fuori della comunità cristiana. Tecnicamente, il Codice di diritto canonico usa l'espressione latae sententiae per indicare che la scomunica si attua appunto nel momento stesso in cui il fatto avviene.
Non c'era bisogno, riteniamo, di tanta urgenza e pubblicità nel dichiarare un fatto che si attua in maniera automatica. Ciò di cui si sente maggiormente il bisogno in questo momento è il segno di una testimonianza di vicinanza con chi soffre, un atto di misericordia che, pur mantenendo fermo il principio, è capace di guardare oltre la sfera giuridica per raggiungere ciò che il diritto stesso prevede come scopo della sua esistenza: il bene e la salvezza di quanti credono nell'amore del Padre e di quanti accolgono il vangelo di Cristo come i bambini, che Gesù chiamava accanto a sé e stringeva tra le sue braccia dicendo che il regno dei cieli appartiene a chi è come loro.
Carmen, stiamo dalla tua parte. Condividiamo con te la sofferenza che hai provato, vorremmo fare di tutto per restituirti la dignità di cui sei stata privata e l'amore di cui avrai ancora più bisogno. Sono altri che meritano la scomunica e il nostro perdono, non quanti ti hanno permesso di vivere e ti aiuteranno a recuperare la speranza e la fiducia. Nonostante la presenza del male e la cattiveria di molti.



(©L'Osservatore Romano - 15 marzo 2009)

16/03/09 12:05 AM
  
Mario
Luis Fernando:
¿No me asegurabas en la entrada anterior que Fisichella sólo había dicho que otros (aparte de la madre y los médicos) merecían más la excomunión y que tu estabas completamente de acuerdo? ¿Como es que ahora dudas de si Fisichella estaba justificando el aborto o de si es partidario de cambiar el Código? ¿Que pasa? ¿Que hablabas otra vez de oidas? Te recuerdo que me dijiste que el titular se debía a la malintencionada interpretación de la anticlerical Univisión.
¡En fin! Te dije una vez que tenías la lengua muy larga y no me equivocaba. Pero, además, esta vez la has metido hasta adentro ¿Eh?

Saludos
16/03/09 1:09 AM
  
Piel de toro
Totalmente de acuerdo con Ud. Seria estupendo que Monseñor Fisichella, no hiciera declaraciones y pasara su tiempo rezando y haciendo ejercicios espirituales. Tambien de acuerdo con Ud. en el apoyo TOTAL al Santo Padre
16/03/09 1:47 AM
  
Luis Fernando
Mario, no había leído la carta entera de Fisichella sino sólo frases parciales.

Leída la carta, sigo diciendo lo mismo del titular y del medio de Univisión (mi opinión sobre el mismo está basado en años de leer su forma de abordar las noticias religiosas) pero a la vez me parece muy grave lo que subyace de la carta del arzobispo.

En los comentarios del anterior post dije que yo creía que monseñor Fisichella hablaba de la no excomunión de la madre de la niña, en lo cual estaría de acuerdo porque puede darse una eximente en ella. En ningún caso de la no excomunión de los médicos, que desde luego pienso no sólo que es oportuna, sino que es un hecho irrefutable desde la aplicación del código de derecho canónico.

En otras palabras. Mientras que en el caso de un médico no hay NADA que pueda eximirle de la excomunión en caso de aborto, en el de la madre de la cría de 9 años puede que sí. Pero Fisichella, a diferencia de lo que yo creía, no se refería a la no excomunión de la madre sino a la de los médicos.

Tú dices que tengo la lengua muy larga. Yo digo que no es lo mismo hacer un comentario a vuela pluma en un blog, aunque sea el propio, que escribir un post una vez que ya se tienen todos los datos a mano.

Eso sí, me parece peculiar que porque una vez o dos tropiece, me llames cojo de mierda. Si eres feliz así, te concedo la dicha de reconocer que a veces tengo la lengua muy larga. Es más, me equivoco con cierta frecuencia. Ocurre que, quizás a diferencia de ti, no soy perfecto.
16/03/09 2:08 AM
  
Ricardo de Argentina
Contundente su post, Luis Fernando. Adhiero al mismo fervientemente. Comparto su estupor por el exabrupto de este funcionario que desnaturaliza gravemente la función que le ha sido encomendada Y QUE TRAICIONA ALEVOSAMENTE AL PAPA Y A LA IGLESIA.
Sin menoscabar en lo más mínimo la gravedad del caso, me permito no obstante señalar algo positivo: el enemigo está tirando sus últimos cartuchos, apelando a sus cartas más escondidas.
16/03/09 2:16 AM
  
Luis Fernando
Ojalá fuera un simple "funcionario". Pero no. Monseñor Fisichella es arzobispo y sucesor de los apóstoles.
Y es más, yo le tenía por bastante conservador. De hecho, sus participaciones en programas de televisión en Italia iban en esa línea. Pero se ve que no le ha sentado nada bien el cargo de presidente de la Pontificia Academia para la Vida. Quizás aspiraba a más. Quizás no domina esta temática bien, cosa que me extrañaría mucho. Quizás ha tenido un muy mal día. Si es esto último, que rectifique y aclare todo cuanto antes.
16/03/09 2:32 AM
  
Luis
Esto es tan grave que no se puede pasarpor alto. Si la Academia de la Vida no sabe de Derecho Canónico que no hable ,pero no vamos a tolerar por LEY NATURAL que se llame recuperar la confiananza a asesinar a dos hijos en el cuarto mes de vida en su seno.QUE DIOS PERDONE ESTOS CRÍMENES Y NOS CONCEDA EL CESE INMEDIATO DE ESE OBISPO QUE DEFIENDE A HOMICIDAS QUE SE APROVECHN DE LA IGNORANCIA DE LAS POBRES GENTES.
16/03/09 2:46 AM
  
Luis
Luis Fernando pidamos ya el cese de este negacionista del crimen del aborto.DOS NIÑOS ASESINADOS Y APOYADO PO RLA PONTIFICA ACADEMIA DE LA VIDA. EL MUNDO ENTERO DEBE CHILLAR COMO CON WILLIAMSON. Pro vidas del mundo  y todos los defensores de la vida cese de monseñor FISICHELLA SI NO PIDE PÚBLICO PERDÓN
16/03/09 2:52 AM
  
Camino
Creo que Mons. Fisichella no ha tenido suficiente información sobre el asunto y, sobre todo, no ha valorado convenientemente la misma. Es lo mismo que en los líos mediáticos de todos estos meses. Yo tampoco la tengo. Hay un dato que no comentas, LuisF. y es que la Conferencia episcopal brasileña también había hecho un comunicado lamentando la "precipitación" del obispo de Recife. Creo que tanto la CE de Brasil como la Academia Pontificia de la Vida con Mons. Fisichella al frente sí han debido hablar con el obispo de Recife... y, valorando todas las circunstancias, han concluido en lo mismo que en otros casos: que pague un justo por los pecadores y que la "imagen" de la Iglesia quede "bien parada"... ante los enemigos de Cristo y de la Iglesia.
Yo sólo dejo unas consideraciones para Mons. Fisichella y la Conf. Episcopal Brasileña.
- Debieran haber tenido palabras de aliento para el párroco y seglares de la parroquia que acompañaron a la niña y la madre desde el principìo hasta que el lobby feminista-abortista les quito literalmente del mapa. Ellos son quienes estaban llevando el caso con caridad: la madre no quería que la niña abortase, sólo que estuviese bien atendida para que no muriese; los médicos tampoco iban a practicarle el aborto sino a procurar salvar las vidas de la madre y sus hijos en circunstancias tan extremadamente graves.
- Debiera haber condenado la intervención del lobby abortista brasileño que brutalmente se metió a juzgar a madre, médicos, párroco, obispo, seglares y todos como matones de la niña, si no abortaba inmediatamente. Claro, es que si el embarazo seguía adelante tal vez nacían los hijos, prematuros, incluso muertos, pero se les veía que habían vivido; y ellos tampoco podían tolerar la muerte de la niña que hubiera sido heróica y martirial si lo hacía por razones de fe. Para ellos es mejor también que mueran 2 justos... o 2.000.000, si llevan adelante la causa abortista en todos los países hispanoamericanos.
- el obispo de Recife no intervino como ajeno a la causa, pues él fue llamado por los médicos, la madre, el párroco, para que opinase, y él prestó todo su apoyo a que se cuidase de la niña y sus hijos todo cuanto humanamente fuese posible, pero también todo cuando religiosamente fuese posible, sabiendo que era mejor salvarla del aborto provocado, incluso aunque perdiera la vida, que aumentar su condición de víctima de los abusos de su padre haciéndola víctima -seguramente no cómplice- de los abusos de los abortistas.
- Debiera haber expresado firmemente la convicción de que "antes morir que pecar" que han tenido tantos mártires de la Iglesia, sin avergonzarse de ellos, y también que "antes perder un trabajo, o ser despreciado por los medios de comunicación, o seguir siendo pobre... que pecar". La Cruz es siempre bendita, y nuestros sufrimientos, incluso los más terribles, son bendecidos si los llevamos con Cristo. No puede condenar a María Goretti o a Gianna Beretta por haber preferido morir antes que pecar.
- Debiera haber condenado la utilización de los casos extremos por los lobbies pro-aborto, pro-eutanasia, pro-género etc etc. No fue el obispo de Recife ni el párroco que defendía a la niña, la madre y los hijos quien llevó el caso a la prensa, ni siguiera los médicos. Fueron los del lobby abortista, que necesitan extender a costa de lo que sea su ideología de que "el aborto es un derecho" en los países hispanoamericanos. Ellos no van a ayudar a estas familias y a las niñas embarazadas, como no ayudaron antes a los casos anteriores. Ellos van a su negocio.
En fin, y aunque quepa hacer una interpretación benévola del artículo de Mons. Fisichella, como la han hecho algunos que le consideraban pro-vida contundente, por los motivos que al principio he dicho, y porque él no critica el fondo del asunto, sino la forma... creo que también podemos recordarle que ese artículo ha sido y es y seguirá siendo utilizado por quienes defienden que la Iglesia es dura y Jesucristo es misericordioso, que la jerarquía se equivoca más veces que las que acierta, y que lo que hoy es pecado mañana será virtud... Una pena.
- Una vez más: para decir eso, ¡qué bien hubiera hecho quedándose callado o limitándose a recordar la doctrina y moral de la Iglesia! sin juzgar los motivos finales de las conductas individuales, que él desconoce, como todos nosotros. Y que probablemente el párroco y el obispo pudieron conocer mejor.
Que el Señor le perdone, y perdone a quienes no creen que la Cruz es la señal de los cristianos. Y nos perdone a nosotros, cuando huímos de ella.
16/03/09 8:14 AM
  
Luis Fernando
Camino, la Iglesia va hacia el desastre con este tipo de espectáculos. Y somos muchos los que no nos vamos a callar. Yo no voy a poner un solo paño caliente en este tema.
16/03/09 8:22 AM
  
Luis Fernando
Luis, en este caso no creo que baste con que pida perdón públicamente. Soy de la opinión de que eso bastaría para que pudiera ser arzobispo en alguna archidiócesis italiana, a ser posible de no mucha solera. Pero ya ha quedado incapacitado para seguir siendo presidente de la Pontificia Academia para la Vida.

Es que ojo al dato. No es que critique una presunta precipitación del arzobispo de Recife en recordar, en relación al caso de la niña de 9 años embarazada, lo que dice el código de derecho canónico en relación al aborto. Eso es lo que ha hecho la conferencia episcopal brasileña. O sea, algo así como "ya sabemos lo que dice el CDC pero no hace falta mencionarlo en las actuales circunstancias". No, Fisichella va más allá y hace unas declaraciones que se podrían interpretar como una alabanza a los médicos que han "salvado la vida" de la niña, lo cual implica, siquiera indirectamente, que justifica ese aborto concreto. Y claro, eso es intolerable.
16/03/09 8:38 AM
  
David
Fisichella es muy conservador. Su nombramiento, del que no se ha cumplido el año, fue decisíón personal del Papa. De ahí la sorpresa por estas declaraciones. Dicho esto, añado que el Papa conoce muy bien lo Curia. No lo imagino al borde de ningún colapso. Sabe muy bien quien es cada quien en el Vaticano. Ha sido curial muchísimos años. Los conoce a todos estupendamente.
16/03/09 9:04 AM
  
Luis Fernando
Precisamente porque conoce la Curia es que debe de estar alucinando por lo que está ocurriendo en estos momentos.

De una muy buena fuente de Roma me llega el comentario de que Fisichella aspiraba a un cargo curial mucho más "importante" que el que ocupa actualmente. Prefiero no creer que eso tenga que ver con lo que ha pasado. Sería caer demasiado bajo.

16/03/09 9:21 AM
  
ugl1820
La verdad es que las declaraciones de Monseñor Fisichella respecto al asunto de la niña de 9 años son bastante sorprendentes, sobre todo teniendo en cuenta la trayectoria de este purpurado.

Quiero entender, de todas formas, que su eminencia no ha contado con toda la información pertinente sobre el caso, lo que le hubiera permitido emitir una opinión más acertada. Además, creo que se ha dejado llevar por sentimentalismos y por lo políticamente correcto, abandonando el magisterio de la Iglesia en el tema del aborto.

No creo que estas declaraciones deban llevar a Fisichella a presentar su dimisión, pues este purpurado tiene mucho que aportar al tema de la defensa de la vida. Sin embargo, si que debería ser llamdo al orden y forzado a reflexionar sobre sus declaraciones. Recordemos que no se trata de un simple cura de San Carlos Borromeo, sino todo un miembro de la curia vaticana.

Coincido con LF en que, últimamente, los altos estamentos vaticanos, digámoslo así, están bastante despendolados, cosa que no hay que atribuir a Benedicto XVI, sino a una mala corrdinación interna y fallos, todo hay que reconocerlo, en determinados nombramientos.

+ CREDO IN UNUM DEUM
16/03/09 9:53 AM
Pues Fisichella viene a Madrid dentro de unos días para la presentación de una cátedra de bioética ligada a la Fundacion Lejeune (Ya sabéis, la única que investiga como curar y prevenir el síndrome de down, no como matar a los niños enfermos).
16/03/09 9:54 AM
  
luis
Un texto sibilino, demagogico, sentimental. A través del cual se trasluce el disgusto por disgustar al mundo. De aparecer compasivo y "humanista" (muy poco con los gemelos abortados, cuya vida aparece relativizada con la expresion "vida inocente aunque fruto de la violencia". Expresion incalificable)
Y si Fisichella está tan preocupado por la "imagen" que da la Iglesia, ¿qué decir de esta confusion que agrega, de este ruido innecesario justo ahora?
16/03/09 10:35 AM
  
Camino Iriarte
Puestos a poner los comunicados enteros, este es el oficial de la Diócesis
http://www.arquidioceseolindarecife.org.br/noticias1.htm

DECLARAÇÃO DA CÚRIA METROPOLITANA
DA ARQUIDIOCESE DE OLINDA E RECIFE

Considerando a ampla divulgação do caso recente, ocorrido nesta cidade de Recife, de uma menina de apenas 9 anos de idade que foi submetida a um aborto, esta Cúria Metropolitana declara:

1. Todos os esforços desta Arquidiocese foram no sentido de salvar a vida das TRÊS crianças.

2. Nossa Santa Igreja Católica sempre condenou todas as violações graves da lei de Deus (p. ex. injustiças, homicídios, pedofilia, estupro, etc.) mas colocou em evidência quais são as violações mais graves, sobretudo o aborto que é a supressão de uma vida de um ser humano inocente e indefeso. Para cumprir mais eficazmente sua missão de convencer os fiéis a observarem esta lei de Deus, a Igreja estabeleceu a penalidade medicinal da excomunhão latae sententiae, isto é, que se incorre automaticamente pelo simples fato de cometer o delito.

3. Não foi, portanto, o Arcebispo Dom José Cardoso que excomungou alguém. Depois do fato consumado, o Arcebispo simplesmente mencionou a lei vigente que se encontra no Cân. 1398 do Código de Direito Canônico: "Quem provoca aborto, seguindo-se o efeito, incorre em excomunhão latae sententiae".

4. Esta excomunhão, aplicada, automaticamente, aos adultos, - portanto, não à menina de 9 anos - tem como finalidade a conversão de quem praticou o aborto, pois é missão da Igreja levar todos à salvação, já realizada por Nosso Senhor Jesus Cristo. Portanto, não é uma exclusão definitiva da nossa Santa Igreja Católica, desde que os envolvidos se arrependam de seus atos.

5. Esta disciplina foi estabelecida pela nossa Santa Igreja em todos os tempos. Recordamos o que diz o Catecismo da Igreja Católica no nº 2271 (promulgado oficialmente pelo Papa João Paulo II): "Desde o século I, a Igreja afirmou a maldade moral de todo aborto provocado. Este ensinamento não mudou. Continua invariável. O aborto direto, quer dizer querido como um fim ou como meio, é gravemente contrário à lei moral".

O Papa cita em seguida as palavras do documento DIDACHÉ do I século: "Não matarás o embrião por aborto e não farás perecer o recém-nascido".

Em seguida, o Catecismo da Igreja Católica cita as seguintes palavras do Concílio Vaticano II: "Deus, Senhor da vida, confiou aos homens o nobre encargo de preservar a vida, para ser exercido de maneira condigna ao homem. Por isso a vida deve ser protegida com o máximo cuidado desde a concepção. O aborto e o infanticídio são crimes nefandos". E acrescenta: "O inalienável direito à vida de todo indivíduo humano inocente é um elemento constitutivo da sociedade civil e de sua legislação".

Recordemos enfim as palavras dirigidas pelo Papa Bento XVI no passado dia 9 de fevereiro ao novo Embaixador do Brasil junto à Santa Sé: "Desejo reiterar aqui a esperança de que, em conformidade com os princípios que zelam pela dignidade humana, dos quais o Brasil sempre se fez paladino, se continuem a fomentar e divulgar os valores humanos fundamentais, sobretudo quando se trata de reconhecer de maneira explícita a santidade da vida familiar e a salvaguarda do nascituro, desde o momento da sua concepção até o seu termo natural. Pari passu, no que diz respeito às experiências biológicas, a Santa Sé vem promovendo incontinênti a defesa de uma ética que não deturpe e proteja a existência do embrião e o seu direito de nascer".

Recife, 10 de março de 2009


Pe. Cícero Ferreira de Paula
Chanceler e Professor de Direito Canônico
16/03/09 10:51 AM
  
luis
Realmente, poco puede esperarse de estos eclesiasticos que arrojan por la borda el principio de no contradiccion y piensan con las tripas. Otro de los frutos de la "primavera de la Iglesia", no ser consistentes ni coherentes. Después pretenden ponerse a discutir sobre el Concilio con los lefes.
Muy frustrante, muy posmoderno, muy asqueroso.
16/03/09 11:03 AM
  
Camino Iriarte
Y otro texto completo, el del párroco. Allá funcionan las "comunidades parroquiales", y ahora resulta que algunas no son marxistas. Eso no les gusta mucho a las abortistas, que no viven en las chabolas normalmente. El Consejo Tutelar de la Parroquia, y la madre de la niña, y los médicos que primero la atendieron... no hubieran provocado el aborto de esa manera.

Es demasiado largo, pero leedlo por amor de Dios:
http://padreedson.blogspot.com/2009/03/caso-da-menina-de-alagoinha-o-lado-que.html

No dia 25 de fevereiro, nossa cidade foi tomada de surpresa por uma trágica notícia de um acontecimento que chocou o país: uma menina de nove anos de idade, tendo sofrido violência sexual por parte de seu padrasto, engravidou de dois gêmeos. Além dela, também sua irmã, de treze anos, com necessidade de cuidados especiais, foi vitima do mesmo crime.
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O Conselho Tutelar de Alagoinha, ciente do fato, tomou as devidas providências no sentido de apossar-se do caso para os devidos fins e encaminhamentos. Na sexta-feira, dia 27 de fevereiro, sob ordem judicial, levou as crianças ao IML e depois ao IMIP (Instituto Médico Infantil de Pernambuco), ambos em Recife a fim de serem submetidas a exames sexológicos e psicológicos. Chegando ao IMIP, em contato com a Assistente Social Karolina Rodrigues, a Conselheira Tutelar Maria José Gomes, foi convidada a assinar um termo em nome do Conselho Tutelar que autorizava o aborto. Frente à sua consciência cristã, a Conselheira negou-se diante da assistente a cometer tal ato. Foi então quando recebeu das mãos da assistente Karolina Rodrigues um pedido escrito de próprio punho da mesma que solicitava um “encaminhamento ao Conselho Tutelar de Alagoinha no sentido de mostrar-se favorável à interrupção gestatória da menina, com base no ECA (Estatuto da Criança e do Adolescente) e na gravidade do fato”. A Conselheira guardou o papel para ser apreciado pelos demais Conselheiros colegas em Alagoinha e darem um parecer sobre o mesmo com prazo até a segunda-feira dia 2 de março. Os cinco Conselheiros enviaram ao IMIP um parecer contrário ao aborto, assinado pelos mesmos. Uma cópia deste parecer foi entregue à assistente social Karolina Rodrigues que o recebeu na presença de mais duas psicólogas do IMIP, bem como do pai da criança e do Pe. Edson Rodrigues, Pároco da cidade de Alagoinha.
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No sábado, dia 28, fui convidado a acompanhar o Conselho Tutelar até o IMIP em Recife, onde, junto à conselheira Maria José Gomes e mais dois membros de nossa Paróquia, fomos visitar a menina e sua mãe, sob pena de que se o Conselho não entregasse o parecer desfavorável até o dia dois de março, prazo determinado pela assistente social, o caso se complicaria. ----
Com a proibição de acesso ao apartamento onde menina estava me encontrei com a mãe da criança ali mesmo no corredor. Profunda e visivelmente abalada com o fato, expôs para mim que tinha assinado “alguns papéis por lá”. A mãe é analfabeta e não assina sequer o nome, tendo sido chamada a pôr as suas impressões digitais nos citados documentos.

Perguntei a ela sobre o seu pensamento a respeito do aborto. Valendo-se se um sentimento materno marcado por preocupação extrema com a filha, ela me disse da sua posição desfavorável à realização do aborto. Essa palavra também foi ouvida por Robson José de Carvalho, membro de nosso Conselho Paroquial que nos acompanhou naquele dia até o hospital. Perguntei pelo estado da menina. A mãe me informou que ela estava bem e que brincava no apartamento com algumas bonecas que ganhara de pessoas lá no hospital. Mostrava-se também muito preocupada com a outra filha que estava em Alagoinha sob os cuidados de uma família. Enquanto isso, as duas conselheiras acompanhavam a menina no apartamento. Saímos, portanto do IMIP com a firme convicção de que a mãe da menina se mostrava totalmente desfavorável ao aborto dos seus netos, alegando inclusive que “ninguém tinha o direito de matar ninguém, só Deus”.

Na segunda-feira, retornamos ao hospital e a história ganhou novo rumo. Ao chegarmos, eu e mais dois conselheiros tutelares, fomos autorizados a subirmos ao quarto andar onde estava a menina. Tomamos o elevador e quando chegamos ao primeiro andar, um funcionário do IMIP interrompeu nossa subida e pediu que deixássemos o elevador e fôssemos à sala da Assistente Social em outro prédio. Chegando lá fomos recebidos por uma jovem assistente social chamada Karolina Rodrigues. Entramos em sua sala eu, Maria José Gomes e Hélio, Conselheiros de Alagoinha, Jeanne Oliveira, Conselheira de Recife e o pai da menina, o Sr. Erivaldo, que foi conosco para visitar a sua filha, com uma posição totalmente contrária à realização do aborto dos seus netos. Apresentamo-nos à Assistente e, ao saber que ali estava um padre, ela de imediato fez questão de alegar que não se tratava de uma questão religiosa e sim clínica, ainda que este padre acredite que se trata de uma questão moral.

Perguntamos sobre a situação da menina como estava. Ela nos afirmou que tudo já estava resolvido e que, com base no consentimento assinado pela mãe da criança em prol do aborto, os procedimentos médicos deveriam ser tomados pelo IMI dentro de poucos dias.
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Aos nossos olhos, tudo estava consumado e nada mais havia a fazer, pois estava claro para nós que em pouco tempo seria iniciado o processo abortivo.

Dada a repercussão do fato, o Arcebispo Metropolitano de Olinda e Recife, Dom José Cardoso, e o bispo de nossa Diocese de Pesqueira, Dom Francisco Biasin sentiram-se impelidos a rever o fato, dada a forma como ele se deu. Dom José Cardoso convocou, portanto, uma equipe de médicos, advogados, psicólogos, juristas e profissionais ligados ao caso para estudar a forma como tudo se seu. Nessa reunião, que se deu na terça-feira, dia 3, pela manhã, no Palácio dos Manguinhos, residência do Arcebispo, também estava presente o Sr. Antonio Figueiras, diretor do IMIP que, constatando o abuso das atitudes da assistente social frente a nós e especialmente para com o pai, ligou ao IMIP e mandou que fosse suspensa toda e qualquer iniciativa que favorecesse o aborto das crianças. E assim se fez por volta das 8 horas da manhã.
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Já a caminho do Palácio dos Manguinhos, residência do Arcebispo, por volta das cinco e meia da tarde, Dom José Cardoso Sobrinho recebeu um telefonema do Diretor do IMIP no qual ele lhe comunicava que um grupo de uma entidade chamada Curumins, de mentalidade feminista pró-aborto, acompanhada de dois técnicos da Secretaria de Saúde do Estado de Pernambuco, teriam ido ao IMIP e convencido a mãe a assinar um pedido de transferência da criança para outro hospital, o que a mãe teria aceitado. Sem saber do fato, cheguei ao IMIP por volta das 18 horas, acompanhado dos Conselheiros Tutelares de Alagoinha para visitar a criança e a mãe. A Conselheira Maria José Gomes subiu ao quarto andar para ver a criança. Eu e o Conselheiro Hélio ficamos embaixo esperando a volta de Maria José. Ela, na recepção do quarto andar, identificou-se e a atendente, certamente ciente que a criança não estava mais na unidade, pediu que a Conselheira sentasse e aguardasse um pouco, porque naquele momento “estava havendo troca de plantão de enfermagem”. A Conselheira sentiu um clima meio estranho, visto que todos faziam questão de manter um silêncio sigiloso no ambiente. Ninguém ousava tecer um comentário sequer sobre a menina.

No andar térreo, fui informado do que a criança e sua mãe não estavam mais lá, pois teriam sido levadas a um outro hospital há pouco tempo acompanhadas de uma senhora chamada Vilma Guimarães. Nenhum funcionário sabia dizer para qual hospital a criança teria sido levada. Tentamos entrar em contato com a Sra. Vilma Guimarães, visto que nos lembramos que em uma de nossas primeiras visitas ao IMIP para ver a criança, quando do assédio de jornalistas querendo subir ao apartamento reservado exclusivamente para a menina e a sua mãe, uma balconista (enfermeira atendente) chamada Sandra afirmou meio irritada em alta voz que só seria permitida a entrada de jornalistas com a devida autorização do Sr. Antonio Figueiras ou da Sra. Vilma Guimarães, o que nos leva a crer que se trata de alguém influente na casa.
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Tudo isto foi relatado para que se tenha clareza quanto aos fatos como verdadeiramente eles aconteceram. Nada mais que isso houve. Porém, lamentamos profundamente que as pessoas se deixem mover por uma mentalidade formada pela mídia que está a favor de uma cultura de morte. Espero que casos como este não se repitam mais.

Ao IMIP, temos que agradecer pela acolhida da criança lá dentro e até onde pode cuidar dela. Mas por outro lado não podemos deixar de lamentar a sua negligência e indiferença ao caso quando, no momento em que, sabendo do verdadeiro quadro clínico das crianças, permitiu a saída da menina de lá, mesmo com o consentimento da mãe, parecendo ato visível de quem quer se ver livre de um problema.

Aos que se solidarizaram conosco, nossa gratidão eterna em nome dos bebês que a esta hora, diante de Deus, rezam por nós. “Vinde a mim as crianças”, disse Jesus. E é com a palavra dele mesmo que continuaremos a soltar nossa voz em defesa da vida onde quer que ela esteja ameaçada: “Eu vim para que todos tenham vida e a tenham plenamente” (Jo. 10,10).
Nisso cremos, nisso apostamos e por isso nos gastaremos sempre.

Acima de tudo, a Vida, dom de Deus para todos!

Pe. Edson Rodrigues
Pároco de Alagoinha-PE
padreedson@hotmail.
16/03/09 11:05 AM
  
luis
Realmente, cuando uno considera la Curia romana, más crece la impresion de un jardín con una estatua de Apolo Délfico rodeada de enanos de yeso
16/03/09 11:08 AM
  
Miguel Serrano Cabeza
La situación en la parte humana de la Iglesia no deja de ser un tanto "curiosa".

Primero, el cardenal Christoph Schönborn capitanea la redacción del Catecismo de la Iglesia Católica, para luego pasar a advertirle al Santo Padre que va a "monitorizar" todos sus nombramientos episcopales en Austria. Espero que el principal redactor del Catecismo del Concilio Vaticano Segundo no crea que su actitud hacia el Santo Padre forma parte de una hermenéutica de continuidad con la Tradición y el Magisterio.

http://religionenlibertad.com/blog/index.php?blog=35&title=mas_sobre_la_iglesia_en_austria&more=1&c=1&tb=1&pb=1

Luego el Santo Padre dice que "El hecho de que la Fraternidad San Pío X no posea una posición canónica en la Iglesia, no se basa al fin y al cabo en razones disciplinares sino doctrinales" porque hay algunos aspectos pastorales del Concilio Vaticano Segundo que, a la luz de la tradición, no entienden y, deseando entenderlos, piden que alguien explique.

http://religionenlibertad.com/blog/index.php?blog=35&title=carta_de_su_santidad_benedicto_xvi_a_los&more=1&c=1&tb=1&pb=1

Sin embargo, el presidente de la Academia Pontificia para la Vida, monseñor Rino Fisichella, ex-obispo auxiliar de Roma y ex-rector de la Universidad Lateranense dice, en el caso que nos ocupa: "Son otros los que merecen la excomunión y nuestro perdón, no los que te han permitido vivir y los que te ayudarán a recuperar la esperanza y la confianza" en relación al doble aborto al que los médicos han sometido a una niña encinta de gemelos, producto de la violación de su padrastro.

Parece como si fuera carnaval en la parte humana de la Iglesia: al menos en los dos casos mencionados, cada uno se disfraza de lo que, justamente, no es.

En cualquier caso, tal y como (se supone que) dijo San Ignacio de Loyola, yo prefiero aplicar el dicho de "En tiempo de tribulación no hacer mudanza".

Por eso, el Denzinger bajo la almohada.
16/03/09 11:09 AM
  
Madre de 8 y esperando 2
Si en todos los casos de embarazos complicados se siguiera la pauta de los-las abortistas, realmente muchos de nuestros hijos hoy no estarían en el mundo. Imagínense que al menos los dos embarazos últimos de una madre de 10... han sido bastante complicados.

Pero más que en mi caso, que no es único -somos 573 familias con 8 hijos y 247 con 10 hijos en España-, pienso en el embarazo de sextillizos de ese matrimonio que lo llevó a término. La vida de esa madre corrió mucho peligro. No podemos desear la muerte de nadie, pero ella -y su marido- dió su vida por perdida con tal de que se salvaran algunas de las vidas que había concebido. Pero mereció la pena. Y cuánta más alegría tuvieron ella y su marido, sus familiares y miembros de comunidad eclesial, los médicos y matrona, todos nosotros.
www.alfayomega.es/estatico/anteriores/alfayomega51/testimonio/testimonio.html
www.hola.com/2002/12/23/sextillizoshuelva/
www.partosmultiples.net/experiencias/sextillizos.htm
16/03/09 11:28 AM
  
Luis Fernando
luis, te noto más activo hoy de lo normal, je je. No me extraña.
16/03/09 11:30 AM
  
Josafat
Nos podremos inventar los rollos que queramos, pero lo que está claro es que quienes nos adherimos sin fisuras al Catecismo nos ponemos en contra de los dirigentes de la Iglesia. Ni más ni menos, quienes nos adherimos de la a "a" la "z" de este post , estamos en contra de la opinión del Presidente de la Academia Pontificia para la Vida, es así.

Pero el problema es que últimamente veo que me opongo a los obispos en múltiples temas: el ya mencionado aborto con la consiguiente excomunión (que apoyo rotundamente), el Motu Proprio (al que vergonzosamente se han opuesto la mayoría de los obispos), el levantamiento de la excomunión a los 4 Obispos de la FSSPX y un sinfín de asuntos ya de sobra conocidos.

Vamos que actualemente el ser católico implica una desafección contundente para con la Jerarquía Episcopal y obediencia directa al Papa. Por mi parte así será.
16/03/09 11:47 AM
  
Luis Fernando
Josafat, somos católicos independientemente de lo que hagan los demás. El que otros se separen en mayor o menor medida de la fe y la moral no nos puede servir como excusa para hacer lo mismo.

Prestamos fidelidad a Dios, no a otros hombres. Ya les tocará a ellos rendir cuentas ante el Altísimo por sus palabras y sus obras.
16/03/09 11:52 AM
  
Josafat
Eso desde luego. Es más en las actualmente circunstancias no puedo evitar pensar, eso sí salvando las distancias, a todos aquellos fieles del siglo IV que dieron la espalda a sus Obispos arrianos para guardar la Fe de sus Padres.

La Historia de la Iglesia nos ha demostrado en múltiples ocasiones que una oposición firme al Colegio Episcopal es de urgente necesidad urgidos por el imperativo de conciencia.

Me da que nos encontramos en uno de esos momentos.

Y otra curiosidad es que en 2000 años jamás ha hecho falta oponerse a ningún Papa, dado que todos ellos guardaron fielmente el Depósito de la Fe, independientemente de su conducta secular.

Vamos que la elección del bando está más clara que el agua. Y si alguno duda, que espere simplemente al siguiente Fisichella.
16/03/09 12:01 PM
  
luis
Josafat, echale una ojeada al opusculo del cardenal Newman "Sobre la consulta a los laicos en materia de fe" y después hablamos.
16/03/09 12:04 PM
  
Luis Fernando
Hace tiempo escribí algo sobre una experiencia un tanto "peculiar" que me había sucedido años atrás:

Hace unos años, cuando estaba en medio de un proceso no exento de miedos, dudas y angustias, el Señor en quien creí para mi salvación, me mostró a una mujer con aspecto desastroso, llagas por todo el cuerpo, señales de haberse ido a la cama con millones de amantes, etc, etc, etc

Me dijo: ámala, es mi novia

Dije: ¿eh? ¿cómo? ¡¡No es posible!! ¿Acaso no ves quién es realmente?

Me respondió: Tú la ves con tus ojos de hombre. Mira ahora

Vi una novia blanca, inmaculada, radiante

Me dijo: Así es como la veo yo. Así la vi cuando derramé mi sangre en la Cruz. Así la verás tú también por los siglos de los siglos

Y, desde entonces, no paro de darle gracias por ayudarme a ver a su Iglesia como Él la ve.

Por eso sé que Dios siempre escucha nuestra petición en la misa: No tengas en cuenta nuestros pecados, sino la fe de tu Iglesia.

Por eso soy católico. Pura y simple gracia de Dios
16/03/09 12:09 PM
  
nachet
El texto de la curia metropolitana de Recife me parece impecable. No se puede añadir más.

tampoco entiendo el escándalo por una medida canónica como la excomunión, que a fin de cuentas a los médicos ateos y abortistas les importará un bledo. Lo que jode es que la Iglesia se pronuncie abiertamente contra el crimen del aborto, y que desenmascare como un simple aseisnato lo que se pretende presentar como una especie de intervención quirúrgica para mejorar la salud de la niña. Se podía y se debía haber intentado salvar a los tres. Es perfectamente factible.
16/03/09 1:27 PM
  
Aldaris
Mi adhesión a la Santa Sede. Usted Don Luis Fernando es un hereje, ¿como se atreve a dar lecciones a Monseñor Fisichella? ¿Quien es usted para hacerlo? Carece usted de estudios y eclesiasticamente usted es un Don Nadie como para corregir a un ilustre obispo.
16/03/09 1:42 PM
  
Rococó
Qué facil les resulta a algunos conseguir la excomunión y yo llevo ni se sabe el tiempo mandando cartas al arzobispado y no consigo que me borren de tan estricto club. No hay derecho !!
16/03/09 1:47 PM
  
Luis Fernando
Aldaris, yo a monseñor Fisichella le hago preguntas, no le doy lecciones.
16/03/09 1:50 PM
  
luis
Aldaris, Judas tambien era un apostol y Nestorio obispo. Me parece que està enfermo de episcolatría, hagasela ver. Se cura con cristocentrismo
16/03/09 2:06 PM
  
Luis
Luis Fernando saca esta noticia en portada , por favor .Dos vidas asesinadas , son dos crímenes por los que este obispo no condena y lo
alaba publicamente. ESTO ES UN ESCANDALO TERRIBLE .PRO VIDA , HAZTE OIR ,haced algo YA.
16/03/09 2:26 PM
  
luis
Perdón, pero no está de más aclarar que mi nick es preexistente al de Luis (con mayuscula). Le pediría al estimado colega se distinga un poco, yo hace varios meses que participo. Gracias.
16/03/09 2:36 PM
  
David
"La difesa della vita umana fin dal suo concepimento appartiene a uno di questi e si giustifica per la sacralità dell'esistenza. Ogni essere umano, infatti, fin dal primo istante porta impressa in sé l'immagine del Creatore, e per questo siamo convinti che debbano essergli riconosciuti la dignità e i diritti di ogni persona, primo fra tutti quello della sua intangibilità e inviolabilità.
L'aborto provocato è sempre stato condannato dalla legge morale come un atto intrinsecamente cattivo e questo insegnamento permane immutato ai nostri giorni fin dai primordi della Chiesa. Il concilio Vaticano ii nella Gaudium et spes - documento di grande apertura e accortezza in riferimento al mondo contemporaneo - usa in maniera inaspettata parole inequivocabili e durissime contro l'aborto diretto"

No saquemos las cosas del tiesto. Fisichella SÍ condena el aborto. Y no lo alaba públicamente. Entender eso es no saber leer.
16/03/09 2:38 PM
  
luis
"Sono altri che meritano la scomunica e il nostro perdono, non quanti ti hanno permesso di vivere e ti aiuteranno a recuperare la speranza e la fiducia"

La esperanza y la confianza se recuperan sobre dos cadáveres?
16/03/09 2:45 PM
  
Luis F.d C.
luis de acuerdo . David y ¿A quienes se refiere con son otros que se merecen la excomunión  y no los que la han ayudado a vivir y a recobrar la esperanza y la confianza . Acaso el obispo de Recife no la quería ayudar a ella y a sus hijos?Para el obispo de la Academia de la vida matar es ayudar a vivir y así nos animamos y confiamos pero ¿QUÉ LOCURA ES ESTA?
16/03/09 2:55 PM
  
don pelayo
La Iglesia está llena de infiltrados, yo espero que nuestro papa Benedicto XVI intervenga en este caso, porque no es posible que personalidades de este nivel dentro de la Iglesia introduzcan más confusión -por decir algo- en estos temas.

Estoy totalmente de acuerdo con lo dicho por Luis Fernando, quizá uyo hubiera sido más duro con Fisichela.
16/03/09 3:03 PM
  
Ricardo de Argentina
David, tú que sabes leer, lee esto escrito por Pacopepe:
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La interpretación general, no hay más que leer la prensa mundial, es que la Iglesia legitima un aborto. Que hay abortos buenos. Por fin la Iglesia ha cedido. Y ha reconocido su error.

Estoy convencido de que una vez más no pasará nada. Se agachará la cabeza esperando a que escampe. Yo personalmente creo que Salvatore Fisichella, Rino para los amigos, debería dimitir hoy mismo. O en otro caso ser cesado. Y el director de L'Osservatore también.
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Y por si tienes dudas sobre lo que dice Pacopepe, está esto:
http://www.univision.com/contentroot/wirefeeds/50noticias/7908789.html


Si una eminencia curial como Fischella opta por congraciarse con el mundo ejercitando un inaceptable negacionismo del Magisterio,

O bien no se da cuenta de la repercución de sus palabras, amplificadas por LÓsservatore y por Zenit...

Bueno, da lo mismo: Ciao.
16/03/09 3:16 PM
  
David
He dicho alto y claro que las declaraciones de Fisichella me parecen sorprendentes. Pero de si a acusarlo de defender el aborto media un trecho muy grande. No veo en sus declaraciones excusa alguna del aborto. Y lo mantengo. Tiene razón el Papa en preocuparse por lo que se dice en Internet. Ya he leído en diferentes sitios que Fisichella defiende el aborto. Y no es verdad.
16/03/09 3:35 PM
  
luis
David, es peor que defender el aborto, es un padre de escandalos, un demagogo, un idiota útil, un perro mudo.
16/03/09 3:40 PM
  
Luis F.d C.
Que ROMA perderá la FE está profetizado , pero que pierda la cabeza , el sentido común, y la ley Natural es toda una preparación.
16/03/09 3:47 PM
  
David
A mi no me lo parece. Y si me parece de escándalo que no falten los calumniadores que le acusan de defender lo que no defiende. Fisichella no apoya el aborto y decir que si lo hace es escandalizar y calumniar. Un poco de cordura, por favor.
16/03/09 3:53 PM
  
Luis F.d C.
y ahora para que la niña recobre la plena confianza y la esperanza Mons. Fisichella debe recomendar el asesinato de su padre, ya que al fin y al cabo era el violador. Para tener confianza plena
16/03/09 3:56 PM
  
don pelayo
Pues yo estaría de acuedo con la muerte, que no el asesinato, del padrastro violador. Sería un justo castigo, siempre que encontrara los cauces legales para llevarse a cabo.
16/03/09 4:04 PM
  
Camino
Estoy con David. Ayer escribí en el blog de Bastante, que interpreta -como todos- que "El Vaticano reconoce que la excomunión en el caso de la niña brasileña es “insensible, incomprensible y privada de misericordia”:

Me temo que a Mons. Fisichella le ha faltado información también... al menos la información más precisa, que hubiera podido tener sobre todo por internet. Que mire el blog del párroco y por qué, cuándo y cómo intervino el obispo. Que mire cómo trataron el párroco, el obispo y otros buenos cristianos vecinos a la niña. Que vea cuál fue la intervención de las-los feministas abortistas que determinaron al personal médico a provocar el aborto. Que busque quién y cuándo y para qué llevaron el caso a los medios de comunicación. Patético, pobre Mons. Fisichella.
Gracias a Dios, no se contradice a sí mismo ni contradice a la moral:
La morale cattolica ha principi da cui non può prescindere, anche se lo volesse. La difesa della vita umana fin dal suo concepimento appartiene a uno di questi e si giustifica per la sacralità dell'esistenza. L'aborto provocato è sempre stato condannato dalla legge morale come un atto intrinsecamente cattivo e questo insegnamento permane immutato ai nostri giorni fin dai primordi della Chiesa. La stessa collaborazione formale costituisce una colpa grave che, quando è realizzata, porta automaticamente al di fuori della comunità cristiana. Tecnicamente, il Codice di diritto canonico usa l'espressione latae sententiae per indicare che la scomunica si attua appunto nel momento stesso in cui il fatto avviene.

Eso mismo he dicho y digo aquí. Y además para decir eso, ¡qué bien hubiera hecho quedándose callado o limitándose a recordar la doctrina y moral de la Iglesia -por no decir la doctrina y moral de derecho natural-!
16/03/09 4:17 PM
  
Ana Gomez
Supongo que al padrastro, lo habrá excomulgado?. Por ser un violador de niñas de 9años.
A mi esta niña me da una pena terrible, con esta esta edad es para jugar con muñecas y que ya le haya pasado, una violacion, quedarse embaraza de gemelos, tener que abortar, no hace falta que la excomulgen, con 12 se suicida la pobrecita.
16/03/09 4:20 PM
  
Ana Gomez
Le ha pasado en su corta vida, lo peor que le puede pasar a una mujer.
16/03/09 4:22 PM
  
luis
Estimada Ana, supongo que la Iglesia no puede excomulgar a todos los delitos que rayen, sea la pederastia, la violacion, el narcotrafico, el robo a mano armada, el bombardeo masivo de civiles, el genocidio.
La intencionalidad de excomulgar a quien perpetra un aborto es pastoral, y apunta a hacer tomar conciencia sobre la gravedad de algo que sin la excomunion se plantea como una inocura interrupcion del embarazo, hecha en el mayor sigilo.
Para los otros crìmenes horrendos, tenemos las leyes penales.
16/03/09 4:34 PM
  
Camino
Más: lo que no puede pretender la Iglesia es "caerle bien" al mundo. Porque haga lo que haga, el mundo siempre rechazará a Jesús, hasta el último día, en que se rendirá a Él. Los ejemplos que un obispo, sacerdote o laico podemos tener son los de los mártires -y los confesores fidei-, comenzando por el Rey de todos ellos, Jesús.

En la Veritatis Splendor lo recordaba JPII
hablando precisamente del cumplimiento de la ley moral, para no desvirtuar la Cruz de Cristo:

"La Iglesia propone el ejemplo de numerosos santos y santas, que han testimoniado y defendido la verdad moral hasta el martirio o han prefirido la muerte antes que cometer un solo pecado mortal. Elevándolos al honor de los altares, la Iglesia ha canonizado su testimonio y ha declarado verdadero su juicio, según el cual el amor implica obligatoriamente el respeto de sus mandamientos, incluso en las circunstancias más graves, y el rechazo de traicionarlos, aunque fuera con la intención de salvar la propia vida"

Semejante testimonio tiene un valor extraordinario a fin de que no sólo en la sociedad civil sino incluso dentro de las mismas comunidades eclesiales no se caiga en la crisis más peligrosa que puede afectar al hombre: la confusión del bien y del mal, que hace imposible construir y conservar el orden moral de los individuos y de las comunidades. Dando testimonio del bien, ellos representan un reproche viviente para cuantos trasgreden la ley y hacen resonar con permanente actualidad las palabras del profeta: «¡Ay, los que llaman al mal bien, y al bien mal; que dan oscuridad por luz, y luz por oscuridad; que dan amargo por dulce, y dulce por amargo!».
16/03/09 4:37 PM
  
Ana Gomez
Entiendo que se pueda excomulgar, auna persona que decida y que tenga conciencia de los hechos.
Pero esta cria que tiene 9 años tiene conciencia de lo que le han hecho, y de lo que le esta pasando?
Y con 9 años , lo ha decidido ella?.
16/03/09 4:40 PM
  
Camino
Ana, son dos hermanas, ambas han llevado vidas muy parecidas. ¿No sabes tú tampoco que el padre objetivamente está en pecado mortal, o sea, destinado al infierno, lo mismo que lo están objetivamente quienes han cometido el pecado mortal de matar a los dos hijos de la niña? Es Dios quien juzga nuestras conductas subjetivamente. Pero la Iglesia no puede decir que no es materia grave, de pecado mortal, de condena al infierno, objetivamente ni los abusos reiterados de sus hijas cometidos por el padre, ni la muerte por aborto provocado de esos bebés. Caray, ¿tan difícil es entender eso? ¿Y tan difícil es entender que Dios puede perdonar también esos enormes pecados mortales, es más, que lo hace a lo largo de los siglos, si el pecador se arrepiente y confiesa y cumple la penitencia que le fuere impuesta?
16/03/09 4:49 PM
  
Blanca
Teniendo en cuenta las afirmaciones que hay en el relato minucioso del párroco, yo no diría que ni la niña ni su madre ni tal vez algunos de los sanitarios que intervinieron hayan pecado ni por tanto, estén excomulgados. El párroco cuenta que bastantes de los presentes no querían que le procurasen el aborto, decían que era un pecado mortal matar a los bebés y que Dios dispondría si habían de vivir la madre y los bebés, o sólo la madre, o sólo los bebés... o ninguno. Aunque la ley permitiese practicar el aborto, muchos de los presentes no querían, por eso la cambiaron de hospital y buscaron personal "sanitario" más favorable al aborto. Esos son los excomulgados: los que practicaron el aborto y los que intermediaron para que se practicara.
16/03/09 4:57 PM
  
ernesto
Es más: si los que practicaron el aborto creen que es pecado pero ignoran que hay una sancion de excomunión, tampoco estàn excomulgados.
16/03/09 5:16 PM
  
Ricardo de Argentina
David, a ver si vamos por parte.
Creo que todos en este blog estamos de acuerdo en que Fischiella no defiende explícitamente el aborto. Eso sólo lo dicen los enemigos, hincando en la ambigüedad de Fischiella. Además, cae de maduro que si Fischiella hubiese defendido explícitamente el aborto, el Papa se habría visto obligado a removerlo y chau problema. Pero lamentablemente no es el caso.
Lo que ha hecho Fischiella es cuestionar al obispo que recordó la pena que automáticamente se aplica en estos casos. Pena que se aplica lo recuerde o no lo recuerde el obispo, porque es "latae sententia"

Lo que hizo el obispo es pura caridad, porque al informarlo, les da a los culpables excomulgados la posibilidad de regresar a la Iglesia, supuesto que les interese. Paro además, les advierte a los que sí les interesa permanecer en la Iglesia, que ni se les ocurra hacer lo mismo. O sea una actitud pro-vida valiente e irreprochable.

Fischiella se metió con este obispo ejemplar. Decir que esto significa "defender el aborto" no es correcto, en teoría. Pero el mensaje que se manda al mundo, lo que lee el mundo en esta desautorización del Presidente de la Academia para la Vida hacia un ordinario que cumple con su deber, en la práctica es que "la Iglesia aprueba el aborto". Y así ha salido en los titulares.

Imaginemos el mejor de los escenarios : Fischiella tenía purísimas intenciones, Fischiella es un pro vida sincero y fidelísimo al Papa y a la Iglesia, Fischiella quería mejorar la imagen de la Iglesia en esta cuestión, etc. etc. Aún en ese hipotético escenario, Fischiella se equivocó fiero dándole de comer a los lobos. Fischiella, ergo, no sirve para ese cargo. Y hay muchos lugares en la Iglesia, de menor exposición pública, en la que seguramente Fischiella hará valiosísimnos aportes, amén de los que ha hecho hasta el momento.

No es tal complicado el asunto, me parece.

16/03/09 5:26 PM
  
Ricardo de Argentina
Y como si lo anterior fuera poco..., hay más, mucho más. Y más grave.
David, te dejo con Pacopepe que lo va a explicar mucho mejor que yo:

--------------- La moral a la carta, la renuncia de los principios, el todo vale según convenga se está imponiendo de hecho. O lo intentan algunos. El resultado es que se cuartean los muros de la fortaleza. Y algunos están encantados. La verdad ya no está en la Iglesia. Unos dicen una cosa y otros la contraria. Los obispos se enfrentan a los obispos. Si todo reino dividido perecerá los hay que ya están descorchando el champagne -------------------------------------------------------------------------
16/03/09 5:45 PM
  
Luis Fernando
Mi opinión sobre el artículo de Fisichella es que se puede interpretar como un apoyo más o menos claro al aborto en este caso concreto de la niña de 9 años embarazada de gemelos, lo cual supondría el apoyo al aborto en casos excepcionales.

Como mínimo hay que convenir en que él niega que los médicos que le han practicado el aborto deban ser excomulgados. De ellos dice lo siguiente:
“Son otros los que merecen la excomunión y nuestro perdón, no los que te han permitido vivir y los que te ayudarán a recuperar la esperanza y la confianza"

Eso es muy fuerte.
16/03/09 6:03 PM
  
Hermenegildo
Ahora que el Papa había conseguido zanjar la polémica sobre el levantamiento de las excomuniones a los lefebvristas, va Fisichella y lo pone de nuevo en un brete. ¡Qué irresponsable!
16/03/09 6:18 PM
  
Ricardo de Argentina
Menudo problema (otro más!) para el Papa, Luis Fernando.
El Papa viene agotado y debilitado por la tensión que le ha generado (lo confiesa en su carta) toda la problemática lefebrista. ¡Y ahora esto! Yo creo que quien más caridad, acompañamiento y compasión precisa en estos momentos, es el Santo Padre.
16/03/09 6:22 PM
  
Nelson
Habrá escrito él la carta? No habrá habido una mano negra? La frase terrible es esa última que Luis Fernando apunta... Espero alguna explicación real (no de compromiso) o que lo renuncien
16/03/09 6:34 PM
  
Luis Fernando
Nelson, ha sido publicada en L´Osservatore Romano. Es imposible que no sea suya. Es triste, pero es así.
16/03/09 6:41 PM
  
Pep
Fisichella es un teólogo brillante. Por eso lo nombró el Papa en el sitio donde está. Es un "ratzingeriano". Lo que sucede es que los hay más papistas que el Papa. Y el hecho del Brasil ha demostrado la insensibilidad de la Iglesia en un caso como este. Fisichella ha salvado el honor del Vaticano en este caso. Los responsables de la curia están dispuestos a acompañar a Ratzinger hasta el borde del precipicio, pero como en el chiste, ni un milímetro más.
16/03/09 6:43 PM
  
Luis Fernando
Pep, quien en la Curia no acompañe al Papa exactamente hacia el mismo lugar donde el Papa quiere ir, sobra de la Curia.

No hay honor alguno en atacar a un obispo que se ha limitado a decir lo que dicta la ley que la Iglesia se ha dado a sí mismo respecto al aborto. Y menos honor hay en presentar a los médicos que han practicado ese aborto como los salvadores de la niña.

Se puede ser un teólogo brillante y, llegado un momento dado, comportarse un perfecto irresponsable.
16/03/09 6:49 PM
  
luis
Esto huele a interna e interna jodida. Que los supuestos conservadores estén tratando de salvar la ropa apareciendo como humanistas, comprensivos y radicalmente distanciados de la doctrina ortodoxa, es un fenomeno que se ha difundido a partir de Schoenborn.
Estan jugando con fuego, y no solo traicionando al Papa. La Revolucion tambien decapitó a Phillippe Egalité.
16/03/09 7:02 PM
  
Pep
Luis Fernando, gracias por tu comentario y por tu tono pinderado (que a veces es difícil en estos ámbitos). Discrepo respetuosamente: siempre en la curia coexisten no dos sino muchas sensibilidades, y es bueno. Una cosa es la opinión sobre el aborto y otra distinta un caso excepcional como este. Que Fisichella (que no es un "progresista") diga lo que ha dicho indica que muchas cosas se mueven. ¿Habría opinado Fisichella lo que ha opinado en L'Osservatore si supiera que se mete en arenas movedizas?
16/03/09 7:05 PM
  
David
Yo pido prudencia y moderación en el lenguaje. Y respeto al Papa y a su curia, porque a este paso, lo siguiente es hacer apología del sedevacantismo. O es que ahora va a ser progre hasta el Papa? Fisichella es uno de sus más directos colaboradores. Seamos prudentes en los juicios. Sobre todo en los que atañen al Santo Padre.
16/03/09 7:28 PM
  
O.A
¡Oh Dios mio! Pep,¡como se puede ser tan necio...!
16/03/09 7:28 PM
  
Luis Fernando
Yo la verdad es que tengo curiosidad para saber cómo se desarrolla este asunto en los próximos días. Sospecho que en Roma se puede optar por pasar página y decir que aquí no ha pasado nada. La visita del Papa a África favorece esa opción.

Pero ojo, tiene que quedar claro si la Iglesia decide cambiar su postura respecto a la excomunión de los médicos que practican abortos en casos como el de la niña brasileña. No sólo eso, en vista de lo que dice el propio Fisichella, tiene que volver a dejarse claro si es o no lícito cometer un aborto para salvar la vida de la madre.

Y en todo caso, creo que la continuidad del actual presidente de la Pontificia Academia para la Vida debe, como mínimo, ser evaluada. Esa decisión corresponde única y exclusivamente al Santo Padre, lo cual no quiere decir que no podamos tener una opinión sobre lo que debería hacer.
16/03/09 7:51 PM
  
azahar
Mientras ocurren estas cosas, hay otros que se están frotando las manos pues es su gran oportunidad.

Sólo quería felicitar el comentario de Madre de 8 y esperando 2. Esperanzador y lleno de verdad. Mis felicidades por esa gran familia y por saber entregar la vida por….LA VIDA.

16/03/09 9:18 PM
  
Blanca
Si se puede elegir, yo me quedo con la Carta del Cardenal Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consejo para la Familia al Cardenal Miguel Obando Bravo, Arzobispo de Managua: tiene todos los requisitos de humanidad, misericordia y paz que pide Mons. Fisichella, y le añade otro imprescindible, la verdad y el bien para el niño concebido y no nacido, para la madre del mismo y para la humanidad en general.

El caso era similar, niña nicaragûense de 9 años violada. No eran gemelos, pero era hace 6 años. También le obligaron a abortar...
http://www.es.catholic.net/sexualidadybioetica/284/1268/articulo.php?id=8712
16/03/09 10:15 PM
  
kepa
Cuando estudiaba Derecho, el profesor de Derecho Natural, que era un jesuita de los formales, nos explicó aquella historia de cuando era lícito dar muerte en defensa propia. Hace un porrón de años de esto, pero recuerdo -porque me llamó la atención, y me resulto convincente- que existía un caso de aborto provocado legítimo: era el caso de violación con riesgo para la vida de la madre. No me acuerdo ya del detalle -si alguien sabe de esto, igual lo puede comentar- pero, venía a decir que al haber sido una violación, no había justo título, y al haber riesgo inminente para la vida, que no puede evitarse más que dando muerte al agresor -que aquí es el feto, no por malvado, sino por poner objetivamente en peligro a la madre-, el aborto en este caso concreto, sería acorde con el derecho natural.
Este profesor era ortodoxo en sus planteamientos (por ejemplo no justificaba el aborto por mero riesgo para la vida de la madre), aunque ignoro si la iglesia se basa en el derecho natural para defender esta doctrina, o va más allá. Igual Fisichella iba por ahí...
16/03/09 10:28 PM
  
luis
Kepa, pues que el jesuita tuyo era un heterodoxo. La doctrina que enseñaba fue condenada ya por Pío IX en el siglo XIX. Y refrendada la condena en el discurso de Pío XII a las obstetras. Puedes consultar el Dentzinger.
Nunca puede considerarse agresor al feto ni se aplica la doctrina de la defensa propia. Busca las citas, y no confíes en jesuitas.
16/03/09 10:46 PM
  
Blanca
Kepa, mira en la wiki la entrada
List of youngest birth mothers

Se dice que la niña de Brasil pesaba 33 kg y medía 1,36; estaba en percentil 90 para su edad de 9 años según la tabla USA
www.cdc.gov/nchs/data/nhanes/growthcharts/Spanishpdf97/co06l030.pdf

Parece que hubo cambio de hospital -y de personal sanitario- para determinar que había que provocar el aborto porque se cumplían los supuestos legalmente autorizados.

¿Peligraba realmente la salud física de la madre? Y en tal caso, queda la pregunta de Luis Fernando ¿es lícito matar al bebé pasa salvar la vida de la madre?
16/03/09 11:05 PM
  
Aido
Bibiana Aido debió estudiar con ese jesuita que dices, Kepa. Ella le llama "conflicto de intereses". El TC más o menos le dió la razón hablando de "derechos en conflicto". Parecido a lo de la eximente de legítima defensa en el homicidio... pero sólo parecido, porque al bebé le falta la pistola.
16/03/09 11:11 PM
  
Luis Fernando
Urdax, no admito insultos a monseñor Fisichella. Di lo mismo sin faltarle al respeto.
16/03/09 11:14 PM
  
Camino Iriarte
Esta mañana decía yo que la Conferencia episcopal de Brasil había condenado también la precipitación de las declaraciones sobre la excomunión del Obispo de Recife. Ahora busqué esa nota y encontré que también sobre ella han mentido los medios: esa nota, como otra de los obispos de la zona de Brasil en que está Recife, manifestaban taxativamente
-su condena del estupro y de toda violencia sexual: "Preocupa-nos o crescente número de atentados à vida de crianças, vítimas de abuso sexual. Neste contexto, a Igreja se faz solidária com esta e com todas as crianças vítimas de tamanha brutalidade, bem como com suas famílias. A Igreja, em fidelidade ao Evangelho, se coloca sempre a favor da vida, numa condenação inequívoca de toda violência que fere a dignidade da pessoa humana.
- Y su defensa de la vida y rechazo del aborto, incluso en este caso tan extremo: "Para nós, sempre terá precedência o mandamento do Senhor: “Não matarás”!"; lamentando que se hubiera procedido a asesinar cuanto antes, precipitadamente - si la "serenidade, tranqüilidade e o tempo necessário que a situação exigial"- a los niños: "Além disso, não concordamos com o desfecho final de eliminar a vida de seres humanos indefesos"
Bueno, como dice Miguel, con el Denzinger bajo la almohada, por si acaso.
16/03/09 11:42 PM
  
solodoctrina
Yo creo que la gravedad de artículo de prensa del señor arzobispo Fisichella es enorme.

!) Me parece acertado el enfoque de Ricardo de Argentina, donde expresa que Fisichella se mete con el trabajo pastoral de señor obispo de Recife. Algo extemporáneo y fuera de lugar. Llamativo y que por lo mismo lleva a sospechar que detrás de este episodio, junto a otros que se han dado en estas últimas semanas y, en apariencia, sin conexión, pueda haber un esquema de desestabilización del pontificado de Benedicto XVI, desde dentro.

2) Me conmueve profundamente que un católico de la responsabilidad de Fisichella acepte la colonización mental de los enemigos de la vida: llama al aborto "interrupción del embarazo". Hasta ahora nunca había escuchado esta expresión de la cultura de la muerte (focalizada sobre todo en el lenguaje distorsionador) en el léxico de alguien de su nivel jerárquico dentro de la Iglesia.

3) Alguien dijo, alguna vez, que en el papado de JUAN PABLO II MAGNO, nunca había salido ni una coma del Vaticano que no hubiese contado con su consentimiento. Esto, en lo personal, yo lo percibía con claridad y me daba seguridad y confianza extra en su obra de salvación. Ahora, se entiende con claridad porqué el gran Papa polaco actuaba con tal celo. El dilema de Benedicto XVI es de hierro: o mira para otro lado dejando que este episodio cómo está, minando por ende la credibilidad de la Iglesia ante el mundo y de la autoridad papal en lo interno eclesial, o toma cartas en el asunto alejando al arzobispo Fisichella a otros menesteres, que es lo que espero. Por supuesto que siempre voy a aceptar filialmente lo que Benedicto XVI decida.

Rezo por nuestro Papa para que Dios lo ilumine en lo mejor para nuestra Iglesia.
17/03/09 12:13 AM
  
luis
Ojalá que no, solodoctrina. Ya querrían los progres convertir a Benedicto en un Pablo VI de derechas. Creo que se entiende.
17/03/09 1:12 AM
  
Luis F.d C.
PASAN LAS HORAS Y MONS. FISICHELLA SIGUE EN SU PUESTO PONTIFICIO POR LA VIDA , DESPUES DE HABER LLAMADO INTERRUPCIÓN DEL EMBARAZO AL ASESINATO DE DOS NIÑOS. QUE LA PONTIFICIA ACADEMIA CAMBIE DE NOMBRE O DE PRESIDENTE.
17/03/09 2:06 AM
  
don pelayo
Las declaraciones de Fisichella son una "puñalada por la espalda" para todos los cruzados que día a día se manifistan en contra de la "cultura de la muerte".
Insisto en que, en mi opinión, habría que barajar la posibilidad de que Fisichella fuese un infiltrado (sí, ya sé que suena "conspiranoico" y todas esas cosas).
El Papa se está tardando en reaccionar, creo que fue mucho más rápido cuando las declaraciones de Williamson, siendo como es el tema del Holocausto incomparablemente menos importante para los católicos (por tratarse de un asunto de crítica histórica).
17/03/09 3:00 AM
  
don pelayo
Llamar "Interrupción del embarazo" al asesinato de dos incipientes seres humanos, y viniendo de una autoridad eclesiástica de ese calibre, es sencillamente aberrante.

Ya sería un abuso decir que aquello que debe interrumpirse es su gestión en la Pontificia Academia por la Vida, y es que lo que debe "interrumpirse" es, de plano, el status clerical del susodicho...
17/03/09 3:10 AM
  
sacerdote
A mi también me parece que Mons. Fisichella debe dimitir o ser destituido de su cargo de Presidente de la Academia Pontificia por la VIDA.
17/03/09 3:11 AM
  
Juan 35
"Apártate de mí, Satanás! Tú eres para mí un obstáculo, porque tus pensamientos no son los de Dios, sino los de los hombres" (Mt 16,23)
No considero a monseñor Fisichella más que a San Pedro, por eso puedo decir que, a mi juicio, habló Satanás por la boca de monseñor Fisichella, es decir, habló el hombre,hablaron los respetos humanos y habló el Principe de este mundo y no el Principe de la Iglesia. Por qué :misterium iniquitatis
El magisterio de la Iglesia es claro en el tema del aborto: El aborto es un crimen abominable. Dicho está en el catecismo, en el concilio, dicho está, en definitiva, en el "No matarás" de la Ley de Dios.
No creo que Fisichella, siendo inteligente, lo sea tanto como para disfrazar de misericordia un asesinato de dos inocentes. Habló, por tanto, el príncipe de este mundo, con su mentirosa y criminal inteligencia, pero, no olvidemos, muchísimo más aguda que la humana por ser de naturaleza angelical y que es capaz de sacar una cuasialabanza o aceptación de dos crimenes del Presidente de la Pontificia Academia para la Vida. simplemete Asombroso¡¡ (no hay nada malo en asombrarse de las obras de Dios, y el diablo, en cuanto a su naturaleza, no por su pecado, es obra de Dios)
El Señor lo permite y el hombre se pregunta: por qué?
En primer lugar, porque no somos más que Cristo y si el maestro fue turbado y tentado por Satanás, nosotros, también lo seremos.
Porque, seamos claros, queridos hermanos en Cristo, esto nos turba,(79 comentarios) a mi por lo menos me turba, y me desasosiega, o al menos este asunto me tienta a estar confuso y desorientado.
En segundo lugar, el Señor permite esto, como todas las cosas de Dios, por Amor, para enseñarnos algo, para purificarnos, para que, en definitiva seamos muy muy humildes y nos demos cuenta de que si claramente vemos dónde está la verdad en el asunto del aborto es por gracia, es un don. Y que si un sabio Cardenal, hasta ahora intachable y de la máxima confianza del Sumo Pontífice, es capaz de errar tanto en lo que el magisterio es tan claro qué no haremos nosotros sin la gracia de Dios.
En tercer lugar y como dije anteriormente: misterium iniquitatis. El Señor sabe porqué permite estas cosas y querer desentrañarlas hasta el final es soberbia.Ahora, sabemos que al final todo se mueve para bien de los que amamos a Cristo y en Cristo debemos confiar.
Por último, Debemos rezar mucho por el Santo Padre,pues vemos, que llevar la nave de la Iglesia no es lo mismo que ser presidente de un pais: éste puede dimitir o convoca elecciones si sus ministros contradicen el programa de gobierno o los manda a la calle sin pensarselo dos veces. Pero claro, el presidente de un gobierno no tiene a su cargo todas las almas del mundo y por eso, ser el vicario de Cristo es también llevar la Cruz de Cristo y, seguro que, últimamente, el Santo Padre está sintiendo el peso de esa Cruz con más fuerza.Por eso, es necesario más que nunca, redoblar las oraciones por las santas intenciones del Papa pues la Cruz del Papa es la Cruz de todos los cristianos.
No es necesario exigir una declaración asi o asao del Santo Padre porque lo que haga será lo que el Espíritu Santo vea que es lo mejor para su amada Iglesia y su amado rebaño en cada momento, aunque, no niego que, humanamente, uno necesita que el Santo Padre haga una réplica , un gesto muy contundente en estos momentos de revuelo. Pero lo que humanamente me parece necesario, seguro que es soberbia y, divinamente, los designios del Espíritu vayan por otro lado (Muchísimas veces es así y el que se equivoca siempre es el hombre y no Dios)
Y, por último, decir que monseñor Fisichella no queda decalificado para ser Cardenal es más, seguro que es un buen hombre y sigue siendo un buen cardenal, que, posiblemente, haya cometido el error de su vida (San Pedro habló como Satanás y negó a Cristo tres veces) pero que siga al frente de la Academia Pontificia para la Vida sin que rectifique o sea amonestado es, al menos, para mi, una tentación a la confusión.
Que Dios me dé fuerzas, nos dé fuerzas en estás tentaciones,en estas purificaciones para no fallar al que es la Verdad, el Camino y la Vida.


17/03/09 3:24 AM
  
solodoctrina
el profesor Julián Marías en entrevista en la razón del 25.11.2003 consultado sobre qué opinaba sobre la expresión "interrupción del embarazo" contestaba:

Me parece una expresión de refinada hipocresía. Los partidarios de la pena de muerte tienen resueltas sus dificultades. ¿Para qué hablar de tal pena, de tal muerte? La horca o el garrote pueden llamarse «interrupción de la respiración» (y con un par de minutos basta); ya no hay problema. Cuando se provoca el aborto o se ahorca no se interrumpe el embarazo o la respiración; en ambos casos «se mata a alguien». Y, por supuesto, es una hipocresía más considerar que hay diferencia según en qué lugar del camino se encuentre el niño que viene, a qué distancia de semanas o meses de esa etapa de la vida que se llama nacimiento va a ser sorprendido por la muerte.
-----------------------------------
Monseñor Fisichella integra, aplicando la opinión de Marías que comparto, el grupo de practicantes de hipocresías sobre el aborto. Pero ocurre que Monseñor no es alguien cualquiera, sino que su función, entre otras, es prevenirnos sobre estas hipocresías que él mismo pregona. Por ello y por enmendarle la plana, extemporariamente y fuera lugar, a un obispo que recuerda el código canónico en defensa de la vida es que debe marcharse del alto cargo que ocupa.
17/03/09 5:46 AM
  
nachet
Kepa, la argumentación de tu jesuíta es asombrosa: considerar al feto un agresor del que es justo defenderse es algo que no se me había ocurrido jamás que pudiese argumentar un cristiano, mucho menos un religioso.

Tal y como está el nivel de la medicina, es perfectamente plausible mantener en buen estado a esta niña hasta que cumpla 28-30 semanas de gestación, y entonces practicarle una cesárea, sacándole a los dos niños. Si su familia no puede hacerse cargo de ellos, se dan en adopción. Cuando hay voluntad, hay un camino.
Los que sentencian que el embarazo causará la muerte a la madre es porque ya han sentenciado a los dos niños de antemano, no quieren intentarlo.
Que contraste con Andrés, el niño sevillano al que le crearon un hermanito-medicamento para que pudiera salvarle la vida (matando a otros 2 o 3 como Andrés en el proceso). En ese caso, se hizo lo posible y lo imposible, lo moral y lo inmoral por salvarle la vida.
Dos varas de medir, dos raseros distintos. Vidas de distinta categoría. Seres humanos clasificados por clases o castas, unos con derecho a vivir, otros sin él.
17/03/09 10:21 AM
  
Camino Iriarte
Sobre el conflicto de intereses o el derecho a la legítima defensa de la madre, un argumento de Pío XII:

discurso a la Unión Médica Italiana San Lucas, del 12/9/44: "Mientras un hombre no sea culpable, su vida es intocable, y es por tanto ilícito cualquier acto que tienda directamente a destruirla, bien sea que tal destrucción se busque como fin, bien sea que se busque como medio para un fin, ya se trate de vida embrionaria, ya de vida camino de su total desarrollo o que haya llegado ya a su término"
17/03/09 1:39 PM
  
ignacio
Legítima defensa: Es legítimo, cuando un asesino está con un arma, colocar un niño o un deficiente mental o físico, entre él y yo para salvar mi vida? Qué opinión mercería el que tal hiciera/ Es legítimo, para salvar la vida de un feto que la madre dé su vida por el hijo? Como juzgaríamos a tal madre que dio su vida para salvar su hijo? Entre un adulto y un niño, quién tiene preferencia, cuando en un barco que se hunde solo hay un lugar en la lancha salvavidas? Como llamaríamos al capitán del barco que en lugar de escoger el niño diese el único asiento a un adulto? Quisiera que todos respondieran con sinceridad para entender la postura de la Iglesia delante del aborto y la del arzobispo de Recife delante de lo ocurrido en un hospital de su capital diocesana. Se no lugar de un feto fuese un bebé, seria lícito matar el hijo para salvar la vida de la madre? Cuado la vida comienza para decir que matamos un ser humano y no interrumpimos un proceso biológico? Tratándose de una vida no se puede seguir el probabilismo [in duvida. Libertas] sino tenemos que escoger el sistema más seguro para defenderla.
Si por las medidas biológicas [la niña de Brasil pesaba 33 kg y medía 1,36; estaba en percentil 90 para su edad de 9 años según la tabla USA] tenía um porcentual compatible con buena salud, a qué temer por la salud física de la madre, no peligraba en el momento, y tal y como está el nivel de la medicina, es perfectamente plausible mantener en buen estado a esta niña hasta que cumpla 28-30 semanas de gestación, y entonces practicarle una cesárea, sacándole a los dos niños, salvando madre e hijos? En otro artículo hablaré sobre Fisichella
17/03/09 7:34 PM
  
Ricardo de Argentina
Ignacio, me parece que ud. ha metido el dedo en la llaga.
En una sociedad sanamente cristiana vale lo que Ud. dice, no sólo por temor de Dios sino por sentido común, por conservación de la especie y por la necesaria renovación biológica de la sociedad. La vida joven, la vida aún débil, debe protegerse por sobre la vida adulta. Y también se debe proteger a las portadoras de vida, las mujeres.
Pero en una sociedad enferma como la que sufrimos, vale sólo el egoísmo. Entonces es cuando éste se convierte en "derecho", aberración que creo que jamás los siglos han visto.
Y la náusea llega al vómito cuando uno percibe que los hombres que defienden en las mujeres tan aberrante "derecho", lo hacen fundados también en el egoísmo de poder disponer más libremente de esas mujeres y de no obligarse a la cría de los niños.

¡Ven Señor Jesús, ven pronto!
17/03/09 7:50 PM
  
Zulema
La excomunión del Obispo brasileño no alcanza a la niña-madre que abortó. Sencillamente porque las excomuniones en la Iglesia no se aplican a quien tiene menos de 16 años. Esto es bien conocido en la Iglesia y seguro que el Obispo lo aclaró así. Por tanto señores blogueros no se pongan Vds. como se ha puesto. No hay nada de inmisericorde o de cruel en la excomunión. Zulema
17/03/09 8:02 PM
  
ignacio
Sobre el artículo de Mr Fisichella: creo sinceramente que el prelado ha querido defender la fama de la niña, que piensa hubiese estado mejor resguardada si el obispo de Recife no hubiese hablado. Cito: Carmen [ese es el nombre supuesto que le da].. ¨ha guadagnato le pagine dei giornali solo perché l'arcivescovo di Olinda e Recife si è affrettato a dichiarare la scomunica per i medici che l'hanno aiutata a interrompere la gravidanza. Una storia di violenza che, purtroppo, sarebbe passata inosservata, tanto si è abituati a subire ogni giorno fatti di una gravità ineguagliabile, se non fosse stato per lo scalpore e le reazioni suscitate dall'intervento del vescovo¨ Fisichella acusa al arzobispo de Recife de ser la gritaría [scalpore] que ha levantado la caza. La respuesta del Arzobispo está en la revista VEja ¨El obispo de Pesqueira, diócesis donde está Alagoinha, me informó que la niña sería traída para Recife. El y yo queríamos hacer lo que fuese posible para salvar la vida de ella y la de los dos hijos concebidos. Tuvimos varias reuniones con los abogados para saber lo que podríamos hacer par impedir el aborto. Pedimos audiencia al desembargador [juez] y este telefoneó a varias varas de infancia y juventud para tentar hacer algo. El padre de la niña estuvo también de acuerdo. Firmó con el dedo…La niña no tubo problemas de necesidad material ni de hambre. Si aconteciese el parto la ciudad de Alagoinhas ayudaría. …Un médico amigo me telefoneó para decirme que un grupo de mujeres, llamadas feministas, tendría convencido a la madre a firmar el alta y llevarla del hospital. La llevaron para otro hospital de Recife donde fue hecho el aborto al día siguiente…. Yo cumplí con mi deber. No podía prever esa reacción a nivel nacional e internacional; pero sentiría remordimiento se tuviese callado…Sabemos que en el mundo entero existen 50 millones de abortos y que en Brasil ha 1 millón cada año. Hitler mató 6 millones de judíos y no podemos olvidar eso. Por qué debemos quedar en silencio con 50 millones de abortos en el mundo?¨ By the way: las penas canónicas solamente atingen a los mayores de 16 años. Los médicos deberían saber que haciendo el aborto entran ipso facto en excomunión latae sententiae. Como dicen los juristas juris et de jure. O sea sen remedio, sin que valgan excusas. La excomunión está ahí sin que el obispo pueda hacer nada. Como colofón el obispo cita el caso de ¨una mujer que tenía un hijo de un año y medio y quedó embarazada de nuevo. Ella no quería este segundo hijo. Procuró un médico, queriendo abortar y llevó el hijo con ella par decir que no tenía condiciones. El médico, que era católico dijo a la mujer, que ya que no podía tener dos hijos le daba una solución fácil: mate o primero y quede con el segundo en la barriga. La mujer en la hora, despertó y no aceptó más el aborto¨.
17/03/09 10:07 PM
  
Ricardo de Argentina
Ignacio, Ud. dice:
"Sobre el artículo de Mr Fisichella: creo sinceramente que el prelado ha querido defender la fama de la niña, que piensa hubiese estado mejor resguardada si el obispo de Recife no hubiese hablado"

¿Lo dice como atenuante? Porque para mí es un agravante, ya que Mons. Fischella tiene la inmensa responsabilidad de preocuparse por 50 millones de asesinatos al año, y en el caso que nos ocupa, era su responsabilidad contribuir a conservar la vida de los dos niños por nacer.
Si en lugar de ello sólo se preocupó por la fama de la niña, bueno, no tengo palabras.
17/03/09 11:01 PM
  
ignacio

Sobre los médicos: Todos saben en Brasil que el poder más corrupto es el judiciario y que entre las clases del país una de las menos acreditadas es la clase médica, especialmente la que se dedica a interrumpir la gravidez. Los tales médicos más bien merecen las descalificaciones de Jesús a los escribas y fariseos. Por eso el desconocimiento de Mr. Fisichella es desconcertante: ¨ Sono altri che meritano la scomunica e il nostro perdono, non quanti ti hanno permesso di vivere e ti aiuteranno a recuperare la speranza e la fiducia. Nonostante la presenza del male e la cattiveria di molti.¨No, Monseñor, esos médicos sin escrúpulos ni conciencia, actuaron solo por dinero, ese que recibieron por su intervención, poi a los tales la vida de una pobre analfabeta no les importa un pepino. Los que realmente la querían salvar eran los del primero hospital en connivencia con el Sr Arzobispo e del cual fue subrepticiamente raptada para fines no ciertamente humanitarios. Vamos pensar que se Eminencia estaba mal informado, pues ¨¿Peligraba realmente la salud física de la madre? Tal y como está el nivel de la medicina, es perfectamente plausible mantener en buen estado a esta niña hasta que cumpla 28-30 semanas de gestación, y entonces practicarle una cesárea, sacándole a los dos niños. Si su familia no puede hacerse cargo de ellos, se dan en adopción. Cuando hay voluntad, hay un camino¨. Todo médico sabe que existe un mayor placer en operar y salvar una vida, en el caso tres, cuando la cosa se hace difícil. Y todo médico sabe que se considera ser humano la mórula que se ha anidado en el útero. Tengo en mi cuarto de trabajo un muñeco de 9 cm perfeceto que corresponde a un feto humano de 2 meses de gestación. Estos días sabemos como delante de una foto de un feto, la pro-aborto de una charla en TV salió de espantada por no querer asistir a los argumentos de la Verdad. Le han engañado, Eminencia, cuando piensa en esta caso de esta foram: Nel caso di Carmen si sono scontrate la vita e la morte. A causa della giovanissima età e delle condizioni di salute precarie la sua vita era in serio pericolo per la gravidanza in atto. No, no es cuestión de vida o muerte, es cuestión de vida unicamente.
18/03/09 10:12 AM
  
ignacio

Sobre el acto de denuncia público del Señor arzobispo. Qué podía hacer? Denunciar era inútil. Infelizmente la ley [cuando existe violación] y el derecho [con lla autorización de la madre] estaban de parte de los médicos y de las feministas. El arzobispo hizo lo único que podí hacer ante un acto injusto: si la ley human lo permite la ley divina, concretada en el dercho canónico, lo declara injusticia y suma. Es un delito que merece la pena máxima dentro de la Iglesia e sin que exista más juez que el propio acto cometido. La denuncia era pues obligatoria,. Callar sería consentir, con la violencia cometida, a raíz de lo que sabemos que realmente sucedió. Mr Fisichella estaba mal informado alescribir: Non c'era bisogno, riteniamo, di tanta urgenza e pubblicità nel dichiarare un fatto che si attua in maniera automatica. Termino esta mi contribución a la verdad de los hechos con un estracto de una carta leída el día 15 en las iglesias de la diócesis de Westphalen : O que de fato causa espécie em toda esta polêmica é a atitude daqueles que defendem o aborto, que exigem todo o direito de expressar suas opiniões e conceitos, mas não aceitam que a Igreja, fundamentada na Doutrina de Cristo e de Seu Evangelho, possa exercer também o mesmo direito. Esta é a liberdade de expressão que predomina em muitos destes grupos de pressão. Se en lugar del arzobispo, hubiesen hablado los grupos de presión, nadie se hubiese escandalizado. Que hablen ahora ellos y digan la verdad sobre los hechos ocurridos! D. Kéller cita el caso de una niña, esta de 11 anos, de Iraí (RS) em território de nossa Diocese, venho por meio desta Nota Pastoral esclarecer que: em relação ao caso ocorrido em nossa Diocese, ou seja, a da criança de Iraí (RS) os fatos tomaram outros rumos, graças a Deus. Em primeiro lugar, preservou-se a vida da criança gerada. Em segundo lugar, socorreu-se a menor que engravidou, oferecendo-se a ela e a seus familiares o conforto e a atenção psicológica, social e espiritual. Nossa Igreja Diocesana, especialmente as Paróquias de Iraí e de Tenente Portela estarão atentas e próximas desta família, tão duramente provada..... Uma sociedade que não respeita suas crianças, está fadada à barbárie, que se manifesta tanto nos abortos como também nas diversas formas de violência infligidas às crianças. Neste ano, em que a Campanha da Fraternidade nos fala da Segurança Pública e da necessidade da conversão em relação à violência, como católicos, não podemos admitir que nossas crianças, mesmo aquelas não nascidas, sejam desrespeitadas em seus direitos mais fundamentais. Nada tengo a comentar y mucho, mucho a albar esta nota del Exm. Sr Obispo de Westphalen (RS) Brasil.
18/03/09 10:13 AM
  
ignacio
perdón. Aparece dos veces repetido el mismo artículo por esas cosas de los duendes en la redacción. Luis Fernado, pido solucione el problema. Saludos en Xto.
18/03/09 10:16 AM
  
Luis Fernando
Corregido el problema, :)
18/03/09 10:19 AM
  
Ricardo de Argentina
De acuerdo Ignacio, valiente y lúcida ha sido esta manifestación del obispo. Aparentemente el caso de Iraí se les quedó atragantado a los abortistas y se han tomado venganza en la pobre niña de la diócesis de Recife.
Hay luces y sombras en la Iglesia, los Judas agazapados se han de renovar hasta el fin, pero también está el ejemplo de los buenos católicos que nos anima a perseverar.
18/03/09 3:35 PM

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